Lunedì 9 dicembre 2024, ore 11:37

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Ferragamo, il calzolaio dei sogni

di STELLA FANELLI

Una mostra a Firenze racconta l’avventura della vita e l’opera di Salvatore Ferragamo, il calzolaio dei sogni. La Fondazione Ferragamo, presieduta da Giovanna Gentile Ferragamo, e il Museo Ferragamo dedicano l’esposizione all’uomo visionario, l’artista che comprese il messaggio culturale di cui la moda è portatrice e che rispose a quella irrinunciabile vocazione alla bellezza creando scarpe che ancora oggi conservano e tramandano il suo stile nel mondo.

Quel povero bambino del sud nato nel 1898 a Bonito, all’età di quasi diciassette anni ha già la consapevolezza del suo dono e parte per gli Stati Uniti per raggiungere i fratelli Alfonso, Girolamo e Secondino e provare a dare una chance al proprio talento. Dopo aver lavorato in una fabbrica di calzature decide di imparare l’inglese e frequentare i corsi di anatomia del piede all’Università del South California e proprio gli studi si riveleranno fondamentali per il successo. Ferragamo intuisce il potenziale del mondo del cinema e si trasferisce a Los Angeles per sedurre con le sue creazioni le stelle di Hollywood che si innamorano della sua arte: Gloria Swanson, Greta Garbo, Roldolfo Valentino, Marylin Monroe indossano le sue scarpe nutrendo la sua fama. Nel 1926, colmo di certezze sulle sue capacità e di relazioni importanti, torna in Italia e sceglie di costruire il proprio destino a Firenze dove anima un’azienda in cui, aiutato da una catena di montaggio umana, scrive la storia della calzatura italiana. Nel 1938 prende in affitto alcune stanze del palazzo Spini Feroni dove stabilisce laboratorio e atelier creando eleganza da esportare nel mondo. Ferragamo unisce estro creativo a abilità e intuizioni artigianali, sperimenta materiali alternativi come la pelle di pesce, la paglia, il sughero, l’oro, brevetta modelli che rappresentano l’avanguardia e lega per sempre il suo nome a un marchio che è simbolo del made in Italy. La mostra celebra quindi ogni tappa di un cammino illuminato che porta un giovane promettente calzolaio a realizzare tutti i sogni, quando nel 1960 Ferragamo muore ha visto ogni desiderio esaudito compreso quello di vedere la sua azienda trasformarsi in una prestigiosa casa di moda.

“La vita mi ha insegnato che la Natura ci dona piedi perfetti. Se si rovinano è perché le scarpe sono difettose. Ma non è necessario sottoporsi a una simile tortura, neanche in nome della vanità. Tutti possiamo camminare felici avendo ai piedi calzature comode, raffinate, splendide.” Queste parole ci restituiscono la passione di un uomo e di un artista che antepone

lo studio al genio: “adoro i piedi, ho la senzadio e che mi parlino . Quando li tocco posso avvertirne la forza e la debolezza, la vitalità e i difetti . Un piede in buona salute con i muscoli saldi e l’arco robusto è un capolavoro di fattura sublime”.

Quando come uditore Ferragamo frequenta i corsi di anatomia comprende che la distribuzione del peso di una donna e di un uomo sull’articolazione del piede è determinante, studia pertanto la meccanica del piede, le leggi scientifiche che regolano il camminare, il funzionamento della muscolatura, l’architettura che è uno scheletro come sa fare un architetto e costruttore di cattedrali medievali! Firenze lo ispira come una musa, gli insegna il valore del sentimento, la ricchezza ornamentale, l’esuberanza decorativa del Rinascimento e Ferragamo unirà lo stile al comfort, l’ingegno alla visione. Diventare un creativo di fama internazionale è quanto non immagina ma spera negli anni lontani, degli inizi in America un uomo che ha saputo volgere al bene anche le avversità, puntando per necessità su materiali che lo soccorsero quando l’autar chia e la miseria della guerra lo privarono di tutto: stoffa, pelle, il nylon fissandosi nell’avanguardia ed è significativo che nella seconda metà degli anni cinquanta Andy Warhol omaggia Salvatore Ferragamo con alcuni disegni di scarpe con pennarelli e acquerelli. Ava Gardner, Soraya, Rita Hayworth, Audrey Hepburn, Laurem Bacall, Grace Kelly, la duchessa di Windsor Wallis Simpson, Edda Mussolini, Evita Peron, Anna magnani, Greta Garbo, Silvana Mangano consacrano il mito di Ferragamo indossando creazioni raffinate, aggiungendo un tocco sofisticato alla loro figura.

“Questo è il lavoro di tutta la mia vita: imparare a fare scarpe perfette, rifiutando di mettere il mio nome su quelle che non lo sono.”

Il sogno di Ferragamo ha avuto l’ambizione di raggiungere la perfezione e ci riuscì. Questa mostra, prorogata fino al 27 aprile 2025, ci rivela la grandezza dell’opera di chi ha chiesto all’arte e alla bellezza di conquistare per noi la rinascita.

( 4 dicembre 2024 )

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