E' stato sottoscritto ieri da Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, Assipan Confcommercio e Fiesa-Assopanificatori Confesercenti, l’accordo di rinnovo del contratto della panificazione 2023-2026, scaduto il 31 dicembre 2022, interessa oltre 80mila lavoratori. Le segreterie nazionali dei sindacati, con le delegazioni trattanti, hanno espresso soddisfazione “per un accordo che ha saputo realizzare importanti risultati sia dal punto di vista normativo che economico, grazie soprattutto alle relazioni che le parti stipulanti hanno saputo costruire con l’obiettivo di rinnovare un più moderno e aggiornato contratto unico, dopo 33 anni di tavoli separati, per il settore della panificazione”. "Un accordo moderno - ha commentato il leader Cisl, Luigi Sbarra - che contiene importanti novità sia dal punto di vista normativo che economico, rafforzando la contrattazione di secondo livello, il welfare aziendale, il ruolo dei Rls e Rlst per la sicurezza ed altri diritti sindacali come il contrasto alla violenza di genere” Gli incrementi economici saranno erogati in quattro tranche e prevedono 183 euro a regime per il livello A2 nelle aziende a indirizzo produttivo artigiano e 280 euro per il livello B3 nelle aziende industriali. Ad integrale copertura del periodo di vacanza contrattuale, sarà corrisposto inoltre un importo forfettario “una tantum” di 100 euro per le aziende artigiane e 160 euro per quelle industriali. Sono diverse poi le novità che interessano la parte normativa. Viene rafforzata la contrattazione di secondo livello, è stata aggiornata la disciplina sulla sicurezza ed è prevista più agibilità in ore per Rls e Rlst, sono aggiornate le parti sul mercato del lavoro e sulla disciplina dell’orario, vengono istituite Commissioni nazionali per ammodernare il sistema classificatorio e approfondire il tema del lavoro notturno, inoltre sono rafforzati i diritti sindacali e vengono regolamentati gli appalti. Notizie positive anche sul versante del welfare, con la retribuzione di due giorni in caso di assenza per malattia dei figli fino a 12 anni, una disciplina di miglior favore per i lavoratori con disabilità o patologie oncologiche, più possibilità di ottenere l’anticipo del Tfr nei periodi di astensione dal lavoro per maternità o paternità, più contrasto alla violenza di genere. Mentre per quanto riguarda la previdenza complementare, è stato individuato Alifond come fondo di riferimento, in quanto il comparto della panificazione è considerato affine all’industria alimentare, e viene incrementata la contribuzione datoriale dall’1,2 all’1,5% a partire dal 1 gennaio 2025. La firma soddisfa anche le parti datoriali: “Arriva dopo un lungo percorso negoziale - ha precisato Assopanificatori Confesercenti - condizionato da eventi eccezionali”, come la pandemia, il caro bollette, l’aumento dei costi delle materie prime, l’inflazione e la conseguente frenata dei consumi. Tanto che, nel 2024, rispetto al 2014, la rete delle attività della panificazione ha visto sparire il 6% delle imprese, con un crollo del 19% per le panetterie che vendono al dettaglio. “Avendo una panetteria in un territorio difficile - ha aggiunto il presidente, Mario Porrone - ben conosco le problematiche degli imprenditori: i dipendenti dei forni e delle panetterie sono parte di una famiglia, per questo è importante che si sentano gratificati, anche perché questo li spinge a lavorare con passione e a crescere professionalmente”. Soprattutto, vista la carenza di manodopera denunciata più volte dalle imprese, i miglioramenti contrattuali potranno rendere da oggi più attrattivo il settore.
Rossano Colagrossi

( 19 luglio 2024 )