Dopo una trattativa complessa e una rottura del negoziato che aveva portato alla mobilitazione e allo sciopero del 1 luglio, è stato siglato il rinnovo del Ccnl per i lavoratori delle cooperative e consorzi agricoli, scaduto il 31 dicembre. L’intesa è giunta con un intenso negoziato finale svolto a Roma, nel Palazzo della Cooperazione, tra Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Agci-Agrital, Fedagripesca-Confcooperative e Legacoop-Agroalimentare. Il contratto sarà vigente dal 2024 al 2027 e porterà nelle tasche dei 50 mila lavoratori interessati un aumento di 170 euro a regime, con un montante di 6.885 euro sul quadriennio, erogato in quattro tranche, la prima di 95 euro già dal primo aprile 2024.

Tra i punti qualificanti, sottolineati ai sindacati: un miglioramento della regolamentazione degli appalti; maggiore stabilità occupazionale, tramite convenzioni, con rapporti di lavoro che da 104 giornate salgono a un minimo di 120 giornate garantite; meccanismi per assicurare il recupero di eventuali assenze per permessi previsti dalla Legge 104; maggiore contrasto e prevenzione delle molestie sessuali e del mobbing, anche con attività di sensibilizzazione in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Per quanto riguarda il welfare, sono previsti miglioramenti per il Filcoop, con l’aumento della contribuzione complessiva a 100 euro per i lavoratori a tempo indeterminato, di cui 74 a carico dell’azienda e 26 del lavoratore: per la prima volta viene superata la contribuzione paritetica tra azienda e lavoratore. E dal 2025 saranno iscritti al fondo sanitario anche i lavoratori a tempo determinato che nel triennio precedente hanno effettuato almeno 360 giornate: per loro la contribuzione arriva a 70 euro, di cui 52 a carico dell’azienda.

Aumenta anche l’importo dell’indennità di cassa, da 25 a 35 euro, così come l’indennità di funzione, che passerà da 180 a 230 euro mensili per i quadri di primo livello e da 125 e 160 euro per quelli di secondo livello. Diversi miglioramenti riguardano i congedi e permessi retribuiti per assistenza dei famigliari, casi di ricovero, inserimento dei figli in asilo nido. Inoltre vengono estese le possibilità di anticipare parte del Tfr. Mentre la percentuale di maggiorazione di lavoro festivo per gli operai passa da 35% a 40%.

Riconosciuta anche un’ulteriore indennità per chi lavora su turni. Era indispensabile arrivare a un accordo che valorizzasse il settore rispettando le professionalità e tenendo conto del potere di acquisto perso negli ultimi anni”, dichiarano soddisfatti i segretari generali di Fai, Flai e Uila, Onofrio Rota, Giovanni Mininni ed Enrica Mammucari, aggiungendo che con questo rinnovo si afferma il valore della contrattazione e delle relazioni industriali e sindacali e che ora è necessario avviare, da subito, “un forte impegno per i rinnovi dei contratti di secondo livello, per redistribuire ulteriormente la ricchezza prodotta a livello territoriale e aziendale”.

Un commento positivo sulla firma è giunto anche dal leader della Cisl Luigi Sbarra: “Un ottimo risultato – ha affermato – che premia gli sforzi della Fai e degli altri sindacati, un contratto innovativo che tutela il potere d’acquisto dei salari e introduce più welfare aziendale, stabilità occupazionale, controlli sugli appalti”.

Rossano Colagrossi

( 20 luglio 2024 )