Cosa c’è nel futuro dei trasporti in Lombardia? Sicurezza e sostenibilità. Queste almeno le richieste della Fit Cisl Lombardia ai principali attori della mobilità regionale riuniti attorno a un tavolo per portare ognuno il proprio punto di vista. Così, Trenord e FNM, ATM, Autostrade Milano Serravalle e Alsea hanno provato a giocare a carte scoperte raccontando cosa prevedono i piani delle aziende che ogni giorno muovono milioni di persone e quintali di merci. 
Per tutti la parola d’ordine è sostenibilità, sociale e ambientale. Specialmente per la Fit Cisl: perché le persone devono venire prime di qualsiasi altro paradigma. Eppure, la S di ESG e la “just transition” sembrano essere troppe volte ai margini della discussione e degli interventi. Ma su questo aspetto la CISL Lombardia, grazie a un questionario che presto verrà somministrato a tutti gli iscritti al sindacato lombardo di tutte le categorie, lavorerà per portare ai tavoli decisionali e nelle aziende il punto di vista dei lavoratori su cosa voglia dire davvero per loro sostenibilità. 
“Facciamo qualche esempio - commenta Marco Ceriani, segretario Fit Cisl Lombardia - Non possiamo parlare di sostenibilità senza parlare di comunità, giustizia ed equità. Esistono alcune azioni che si possono mettere già in atto, come le assicurazioni “long term care”: se guardiamo la comunità sempre più longeva in cui viviamo, il rischio concreto è che nel breve periodo una persona su due vivrà in condizioni di non autosufficienza. Sempre per rispondere al cosiddetto inverno demografico, anche i fondi sanitari non dovrebbero essere aperti solo alle persone lavorativamente attive, perché rischiamo che le persone fuori dal mercato del lavoro vengano escluse in quello che è il vero momento di difficoltà e bisogno. I lavoratori, inoltre, si stanno indebitando sempre più rivolgendosi alle finanziarie, quando invece esistono forme di “microcredito di comunità aziendale”, attività che a costo zero potrebbe essere introdotta dalle aziende con un principio di solidarietà: il lavoratore che ha più disponibilità economica presta il suo surplus a chi invece ha bisogno di un’entrata extra, dietro garanzia dell’azienda. Ma pensiamo - conclude Ceriani - anche ai permessi per volontariato, alla genitorialità che può e deve essere condivisa tra mamma e papà e alla formazione continua dei dipendenti. Infine, la causa principale delle “grandi dimissioni”: migliorare la conciliazione vita-lavoro, nel caso dei trasporti, ripensando al sistema dei turni e del cambio mansione all’interno della stessa azienda quando si va un pò più in là con l’età”. 
Tutte istanze che hanno trovato apertura da parte dai manager delle principali aziende di trasporto che hanno accettato l’invito al confronto, Roberta Segalini, direttore risorse umane e QHSE ATM SPA, Andrea Cappa, segretario generale ALSEA, Pietro Boiardi AD di Milano Serravalle e Marco Piuri, direttore generale FNM e AD di Trenord. 
“Dal confronto positivo di oggi - conclude Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia - emergono posizioni convergenti che vanno nella direzione di impostazioni meno “ingessate” e più aperte verso i veri bisogni dei lavoratori. Uno degli scenari possibili per far prendere quota alla sostenibilità sociale e ambientale può essere quella di ripensare completamente alle smart cities, in particolare agli orari: pensiamo a uffici e scuole che aprono e chiudono non tutti contemporaneamente, ma in fasce orarie spalmate il più possibile. Questo farebbe vincere tutti: ambiente, cittadini, enti pubblici e aziende di trasporto. Dobbiamo lavorare remando tutti nella stessa direzione con il metodo che la Cisl Lombardia sta portando avanti, studiando, indagando, portando soluzioni ai tavoli. Non siamo all’anno zero della sostenibilità - pensiamo che grazie alla contrattazione il welfare nei trasporti distribuisce ai lavoratori si stima 1 miliardo di euro l’anno - ma tutti insieme, ognuno per il proprio ruolo, possiamo fare molto di più”. 
Alessia M. Riva

( 2 maggio 2024 )