Ritirare immediatamente la procedura di licenziamento collettivo prevista per i lavoratori dello stabilimento Treofan di Battipaglia e procedere alla presentazione del piano industriale di Treofan-Jindal, con l’obiettivo di salvaguardare sia i siti produttivi che tutelare tutti i dipendenti. E’ la richiesta avanzata dal vicecapo gabinetto del Mise Giorgio Sorial, al tavolo al ministero a cui hanno partecipato i rappresentanti di Jindal Italia i rappresentanti delle Regioni Campania, Puglia e Umbria e le organizzazioni sindacali. Era stata convocata per partecipare all’incontro anche la precedente proprietà di Treofan, la M&C, per chiarire alcuni aspetti in merito alla cessione dell’azienda a Jindal, ma ha declinato l’invito. La procedura di vendita presenta, infatti, alcuni aspetti non chiari tanto che risulta già al vaglio della Consob e dell’Agcm, anche attraverso le istanze presentate dal ministero.
Durante l’incontro Sorial ha ribadito che la vertenza Treofan-Jindal riguarda non solo il sito di Battipaglia ma l’intero complesso aziendale presente in Italia anche negli stabilimenti di Terni e Brindisi.
L’azienda si è impegnata a congelare per le prossime due settimane la procedura di licenziamento collettivo per il sito campano in attesa di presentare al tavolo il piano industriale dell’intero gruppo.
Per i sindacati rimangono forti preoccupazioni. “Jindal deve capire che annullare in un colpo una realtà consolidata come la Treofan, con 40 anni di storia alle spalle, e mandare per strada lavoratori con professionalità elevate acquisite negli anni, è uno schiaffo non solo al territorio salernitano ma all’intera economia nazionale” afferma Nora Garofalo, segretaria generale della Femca Cisl.
“Dal prossimo incontro al Mise - conclude Garofalo - in programma il 18 febbraio, ci aspettiamo che i vertici di Jindal annuncino il ritiro della procedura di cessazione attività, con la presentazione di un piano industriale in grado di rilanciare l’attività dei due siti, Battipaglia e Terni”.