Hanno fatto sentire compatta la propria voce i lavoratori del commercio che hanno aderito allo sciopero indetto da Filcams Cgil Fisascat Cisl Uiltucs scese in campo per la dignità delle persone e contro le liberalizzazioni selvagge. Cinque le Regioni coinvolte (Emilia Romagna, Toscana Lazio, Puglia e Sicilia) nella mobilitazione con cui hanno ribadito il no alle aperture dei negozi nei giorni di festività di Pasqua e Pasquetta in particolare nei centri commerciali. Per i sindacati di categoria la prestazione lavorativa deve essere volontaria e la flessibilità va regolamentata attraverso la contrattazione.
Nel mirino dei sindacati, dunque, le liberalizzazioni delle aperture domenicali e festive nel commercio. ”Non hanno sortito l’effetto sperato sugli aumenti di fatturato delle imprese” perché ”non è cresciuto il reddito dei consumatori e dei lavoratori dipendenti sui quali grava una tassazione tra le più alte in Europa” incalza il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri.
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