Uno stabilimento troppo piccolo e non in grado di competere sul mercato data la fortissima pressione sui prezzi e sui costi. E’ questa la giustificazione adotta dalla Treofan, azienda di proprietà del Gruppo indiano Jindal che produce pellicole di polipropilene, che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Battipaglia e lasciare a casa 80 lavoratori diretti e altrettanti dell’indotto.
“La decisione del gruppo indiano Jindal, che ha comunicato l’avvio della procedura per la cessazione dell’attività dello stabilimento Treofan di Battipaglia, in provincia di Salerno, è gravissima e impone a tutti i soggetti interessati, istituzioni in primis, un intervento rapido e drastico - afferma Nora Garofalo, segretaria generale della Femca Cisl - . Annullare in un colpo una realtà consolidata come la Treofan, con 40 anni di storia alle spalle, e mandare per strada 80 lavoratori esperti e qualificati, che con l’indotto diventano il doppio, quasi tutti laureati in chimica o ingegneria, è uno schiaffo non solo al territorio salernitano ma all’intera economia nazionale”.
Treofan Holdings è stata acquisita pochi mesi fa da Jindal Films Europe per 500 mila euro, con la precisa indicazione di garantire sviluppo attraverso l’impegno a finanziare Treofan fino al 31 dicembre 2019.
Il sindacato continua la sua battaglia: “ Ci opporremo con ogni mezzo allo smantellamento di questa importante realtà produttiva - conclude Garofalo - che rappresenta l’ultimo avamposto italiano della chimica dei Ferruzzi e poi della Montedison, un pezzo importante della storia del settore in Italia. Scrivere la parola fine, e farlo in questo modo, è una decisione scellerata che grida giustizia”.
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