Hanno occupato la fabbrica dopo l’annuncio di chiusura dello stabilimento. Si tratta dei lavoratori della Dacca, storica azienda produttrice di stoviglie monouso con sede ad Aci Catena, nel catanese.
Le ragioni, a detta dei sindacati, risiedono nella crisi di liquidità causate da criticità della grande distribuzione, ritardi o mancati pagamenti dei clienti o nel loro fallimento. Cgil, Cisl e Uil insieme a Filctem, Femca e Uiltec, chiedono che la vertenza sia trattata sul tavolo del Mise. A rischio vi sono oltre 100 posti di lavoro.
Per i sindacati è “inaccettabile che Catania e la Sicilia, possano perdere un’azienda di eccellenza ed un marchio storico come Dacca. Pur comprendendo le problematiche finanziarie della società - affermano in una nota - stigmatizziamo la decisione aziendale che lascia per strada, senza alcuna fonte di reddito, gli oltre 100 lavoratori che già da mesi sono privi di stipendio e che, in seguito alla fine del lunghissimo periodo nel quale si è fatto ricorso ai contratti di solidarietà, i successivi licenziamenti collettivi, avevano attuato una volontaria auto-riduzione dell’orario di lavoro e dello stipendio”.
Per Cgil, Cisl, Uil, Filctem, Femca e Uiltec di Catania “la Dacca è la prima vittima di una politica che non è in grado di gestire i processi di cambiamento e che, facendosi paladina di un ambientalismo di facciata, soddisfa le sacrosante necessità di tutela ambientale senza che ci sia una gestione dei processi di transizione verso produzioni eco-sostenibili”.
Nulla di fatto per i lavoratori neanche dopo l’incontro all’ufficio provinciale del lavoro. Presenti i rappresentanti sindacali, che stanno facendo in modo che i lavoratori dell’azienda non rimangano senza lavoro. Secondo quanto è emerso, l’azienda sarebbe intenzionata a portare i libri in tribunale per dichiarare il fallimento a causa della mancanza di risorse. La cassa integrazione sarebbe garantita solo per 30 dipendenti.
Ma i sindacati non si stanno e chiedono al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un aumento della disoccupazione affinché la cassa integrazione venga concessa a tutti i lavoratori.