La fusione con la giapponese Calsonic Kansei non è ancora nero su bianco, ma intanto Marelli conferma gli investimenti sulle fabbriche italiane. E’ quanto è emerso nella riunione che si è tenuta ieri con i sindacati dei metalmeccanici, ad eccezione della Fiom che non ha sottoscritto il contratto applicato nel gruppo Fca.
A Fim, Uilm, Fismic, Uglm, Associazione Quadri è stato ribadito che per gli 8.815 dipendenti italiani del gruppo di componentistica il rapporto di lavoro proseguirà senza alcuna variazione. Il che significa che resterà in vigore il contratto rinnovato da poco con Fca. La nuova società - ricordano i sindacati - avrà un fatturato di 15,2 miliardi di euro e sarà uno dei dieci maggiori fornitori indipendenti nella componentistica auto al mondo. L’operazione chiusa ad ottobre attende per perfezionarsi il via libera delle autorità antitrust; questione di settimane, comunque, ha spiegato l’azienda ai sindacati, perché la fusione dovrebbe avvenire entro la fine di questo trimestre.
I sindacati guardano con ottimismo ma anche con cautela alla nascita del nuovo gruppo: ”È chiaro che nel momento in cui nascerà il nuovo gruppo industriale che rientrerà nei primi dieci per la componentistica auto - avverte il coordinatore nazionale automotive Fim Raffaele Apetino - è necessario subito un momento di confronto con la nuova azienda per delineare i nuovi scenari produttivi in un complesso industriale in via di trasformazione irreversibile”.
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