A due anni dall’acquisizione di Alstom Power i tagli decisi da General Electric (12mila posti di lavoro a rischio nel mondo, 5.500 in Europa) tengono in apprensione i sindacati. Anche in Italia, dove al momento la multinazionale Usa non ha in programma di rivedere la sua presenze, il livello di allerta è alto. Le ragioni le hanno spiegate ieri i sindacati a Firenze, nel corso di una conferenza stampa seguita all’assemblea dei delegati di tutti gli stabilimenti del gruppo e delle sue controllate.
Secondo il segretario nazionale della Fim Nicola Alberta potrebbero esserci infatti ”dei riflessi sulle scelte industriali del gruppo riguardo alle varie divisioni presenti in Italia, quindi noi cerchiamo di muoverci in anticipo preventivamente e cerchiamo di rivendicare anche con l'iniziativa di oggi, anche collegandoci col sindacato europeo e mondiale, un dialogo sociale più forte e decisivo per affrontare i problemi".
La ristrutturazione decisa da Ge potrebbe farsi sentire sullo stabilimento di Sesto San Giovanni mettendo a rischio 70 posti di lavoro. Proprio a Sesto San Giovanni i sindacati hanno dovuto fronteggiare la chiusura del sito ex Alstom Power.
Quella italiana è solo una tappa della Giornata d’azione europea proclamata da IndustriAll e della mobilitazione organizzata su scala mondiale dai sindacati. Il prossimo appuntamento è fissato il 7 maggio a Toronto, con un'assemblea della rete mondiale dei sindacati del gruppo Ge.
( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid )