Una ricostruzione avvincente della scena culturale e politica romana del ’600. È quanto restituisce la mostra “Guercino. L’era Ludovisi a Roma”, alle Scuderie del Quirinale dal 31 ottobre al 26 gennaio, in collaborazione con il Museo Nazionale Romano, le Gallerie degli Uffizi e i Musei Capitolini. E grazie al sostegno dei più prestigiosi musei del mondo l’esposizione si qualifica come impresa di vasto respiro internazionale: 122 opere, provenienti da 68 tra musei e collezioni nazionali e internazionali.
Il rapporto tra arte e potere viene messo a fuoco attraverso la lente privilegiata del sodalizio di committenza che legò Giovanni Francesco Barbieri, meglio noto come Guercino, e la dinastia bolognese dei Ludovisi, a cavallo del breve ma cruciale pontificato di Papa Gregorio XV (1621-1623), al secolo Alessandro Ludovisi; un pontificato di cui si sono appena concluse le celebrazioni per il quarto centenario. In parallelo è messa in evidenza l’importantissima affermazione del potente Cardinal nipote, Ludovico Ludovisi, nel ruolo decisivo che sotto Paolo V fu di Scipione Borghese.
Un caleidoscopio di capolavori distribuiti nelle dieci sale delle Scuderie del Quirinale, tra dipinti, sculture, disegni, stampe e altri manufatti di pregio, a firma di maestri assoluti come Annibale e Ludovico Carracci, Guido Reni, Domenichino, Lanfranco, Bernini, van Dyck, Pietro da Cortona, Nicolas Poussin, Paul Brill, Francesco Duquesnoy (rappresentanti il primo Seicento e l’e poca Ludovisi), ma anche Dosso Dossi, Paris Bordon, Jacopo Bassano (a rappresentare il collezionismo Ludovisi di opere cinquecentesche che fece scuola nella Roma del Seicento dando origine alla cosiddetta corrente “neo-veneta” in pittura). E ancora, straordinari prestiti dalMuseo Nazionale Romano evocano la sublime bellezza dei celeberrimi “marmi Ludovisi” testimoniando l’inegua gliato gusto antiquario che il cardinal Ludovico seppe riflettere nella formidabile collezione di famiglia così importante per tutti gli artisti che in quegli anni poterono ammirarla e studiarla.
Al centro di questo splendore, svetta in mostra l’arte del giovane Guercino, protagonista e al contempo sensibile barometro di quanto avveniva nella città teatro del mondo; artista prediletto da papa Ludovisi e da questi convocato a Roma non appena asceso al soglio pontificio. Un’arte fatta di esplosioni di colore, vertiginoso dinamismo compositivo, suggestivi effetti di luce; una formula figurativa innovativa, teatrale e coinvolgente, in grado di rapire l’osservatore conducendolo in un mondo popolato di dèi e di santi, aulico e umanissimo al contempo.
La mostra conclude, nella più alta cornice istituzionale, un anno di iniziative sinergiche dedicate al grande artista centese da musei e istituzioni dello Stato; iniziato nella patria dell’artista, con la mostra che la Pinacoteca Nazionale di Bologna ha incentrato sulle dinamiche imprenditoriali dell’atelier di Guercino, questo percorso è poi proseguito alle Gallerie Reali di Torino, con una importante rassegna che ha collegato l’itinerario creativo dell’artista al contesto economico e sociale del suo tempo. L’esposizione romana porta per la prima volta l’atten zione del grande pubblico sul periodo romano corrispondente al papato di Gregorio XV, un arco di tempo tanto breve (ventisei mesi tra il 1621 e il 1623) quanto rivoluzionario per il cambio repentino di paradigma culturale, artistico e politico che produsse, tanto da giustificare l’uso dell’espressione “era Ludovisi”. Dalla fondazione della Congregazione di Propaganda Fide alle canonizzazioni nel 1622 di cinque campioni della Controriforma tra cui Ignazio di Loyola e Filippo Neri, dalla fondazione della Chiesa di Sant’I gnazio nel 1626 alla creazione della Villa Ludovisi sul terreno dei leggendari Horti Sallustiani, con le straordinarie collezioni d’arte che ne resero splendidi e leggendari gli interni.
Lungi dall’essere una fugace parentesi tra le dinastie Borghese e Barberini, il pontificato Ludovisi ha rappresentato una stagione dai tratti distintivi così originali da “fare epoca” a sé, rappresentando una stagione innovativa nella politica culturale romana e un momento assolutamente fondativo nello sviluppo dell’arte tra classicismo antiquario ed imminente rivoluzione barocca.
Oltre alle opere esposte alla Scuderie del Quirinale, in occasione della mostra sarà possibile visitare accompagnati da una guida delle Scuderie del Quirinale, alcuni ambienti del Casino di Villa Ludovisi, tra i quali la sala con la celebre Aurora di Guercino.
La mostra è l’occasione con la quale le Scuderie del Quirinale entreranno nell’anno giubilare. Una scelta non casuale, considerando alcuni dei tratti fondamentali del pontificato Ludovisi, temi che superano anche l’aspetto pur decisivo della promozione delle arti e che ancora oggi risuonano come valori condivisi della civiltà, dalla vocazione universalistica della Chiesa all’azione diplomatica a tutela della pace, dall’at tenzione verso le culture extra-europee all’azione evangelizzatrice in uno scenario già globale.