Sabato 23 novembre 2024, ore 15:51

Istat

Industria, -1,9% produzione a gennaio. Ma+4% su anno

A gennaio 2018 l'indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisce, rispetto a dicembre 2017, dell'1,9%. Nella media del trimestre novembre-gennaio l'indice aumenta dell'1,0% rispetto al trimestre immediatamente precedente. Lo comunica l'Istat. Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio l'indice aumenta in termini tendenziali del 4,0% (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di gennaio 2017). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a gennaio 2018, aumenti significativi nei raggruppamenti dei beni di consumo (+8,6%), dei beni strumentali (+7,6%) e dei beni intermedi (+6,2%); una diminuzione marcata segna invece il comparto dell'energia (-15,1%).

"I dati odierni dell’Istat sulla produzione industriale sembrano confermare il consolidamento del processo di crescita del manifatturiero". Così, il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini, che in una nota sottolinea come la maggiore crescita tendenziale su base annua si evidenzi proprio nei settori storicamente trainanti dell’industria italiana come quelli della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+14,1%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+11,1%) e delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+8,4%). Senza dimenticare la crescita della produzione dei prodotti chimici e dell’alimentare. “È un percorso che va sostenuto e possibilmente ulteriormente potenziato, - avverte il sindacalista - soprattutto valorizzando la domanda interna. Nei prossimi mesi ci aspettiamo l’impatto del Piano Impresa 4.0 che dovrebbe dare i suoi frutti anche in termini occupazionali”, aggiunge. “Il Piano - spiega - quest’anno prevede anche la possibilità di credito di imposta per attività formative definite congiuntamente con il sindacato e questo è un aspetto importante per far aumentare la qualità del lavoro e la professionalità dei lavoratori”, conclude Colombini, auspicando che il futuro governo non abbia “l’obiettivo di smontare le precedenti politiche”, bensì di “mirare a favorire una costante crescita dell’industria italiana, che ancora non ha completamente recuperato il gap con il 2008, magari accentuando le misure verso le produzioni ecosostenibili e muovendo con decisione i primi passi verso la realizzazione di un’economia circolare".

( Approfondimento domani su Conquiste Tabloid )

( 19 marzo 2018 )

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