Governare il cambiamento in atto nei luoghi di lavoro e modernizzare ulteriormente le relazioni sindacali, proseguendo il confronto sulla scia tracciata anche con l’ultimo ed importantissimo accordo siglato lo scorso 15 ottobre sull’adeguamento salariale”. È l’obiettivo della piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro del settore cemento, calce, gesso, approvata ieri all’unanimità dagli attivi unitari dei sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil. L’attuale testo, sottoscritto il 15 marzo del 2022, interessa circa 10mila addetti e scadrà il prossimo 31 dicembre. Per i sindacati “il settore sta attraversando un momento cruciale, perché deve affrontare la complicata sfida della sostenibilità e della decarbonizzazione. Ma è anche un momento favorevole, dopo un lungo periodo di difficoltà caratterizzato da ristrutturazioni, chiusure di impianti e sacrifici, un periodo che vede crescere notevolmente il valore di produzione”.
“Con questa piattaforma - hanno spiegato i segretari nazionali Mauro Franzolini, FenealUil, Claudio Sottile, Filca Cisl, Tatiana Fazi, Fillea Cgil - abbiamo cercato di rispondere alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, governando il cambiamento in atto sul lavoro. Per noi - aggiungono - è fondamentale recuperare il potere di acquisto dei lavoratori con un salario migliore ma anche attraverso azioni concrete che agiscano conciliando quanto più possibile vita e lavoro, valorizzando competenze e professionalità di chi opera in questo settore e migliorando la salute e la sicurezza”. La richiesta di aumento salariale da parte delle organizzazioni sindacali è pari a 220 euro al livello 140, tenuto conto dei valori inflattivi per i prossimi anni e dell’andamento positivo dei valori di produzione.
“Nella piattaforma - hanno aggiunto segretari - abbiamo proseguito il nostro percorso storico della riduzione dell’orario di lavoro, da sempre un nostro cavallo di battaglia. Altre richieste centrali riguarderanno il rafforzamento della formazione professionale, obbligatoria per tutti, alla luce dei mutamenti del lavoro causati dall’innovazione tecnologica e dall’intelligenza artificiale in fabbrica, e gli investimenti in salute e sicurezza per la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali, senza perdere di vista il tema dei diritti, molto presenti nella piattaforma e collegati a quanto già stabilito in alcuni importanti accordi di gruppo sottoscritti recentemente. Per tutto questo - concludono le segreterie - riteniamo che la nostra piattaforma possa portare ad un ottimo risultato condiviso, non dimenticando temi quali la concorrenza leale tra le imprese, il sostegno alle questioni ambientali e, soprattutto, la difficoltà di reperire manodopera specializzata”. Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro decorrerà dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027. La piattaforma sarà ora sottoposta al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.
Vanni Petrelli