Sabato 23 novembre 2024, ore 16:09

Il Rosatellum bis e la guerra preventiva dei 5 Stelle

Che la guerra (sulla legge) elettoraleabbia inizio: il Movimento 5 Stelle va giù duro, e contro tutti, sulla proposta di riforma del sistema elettorale, il cosiddetto Rosatellum bis. E’ il candidato premier Luigi Di Maio, investito domenica scorsa a Rimini come leader con poco più di 30mila voti, a dar fuoco alle polveri con un intervento pubblicato dal Blog di Beppe Grillo dal titolo “attentato alla volontà popolare”. Cosa ha detto Di Maio? Questo un passaggio del suo intervento. “I partiti hanno deciso di portare in Aula il prossimo 10 ottobre la nuova legge elettorale, quella che hanno chiamato Rosatellum bis. Guardate bene: per la legge che interessa ai loro comodi, hanno subito trovatolo spazio nel calendario. Per la legge che abolisce i vitalizi invece lo spazio non lo hanno trovato, per ben due volte al Senato si sono rifiutati di calendarizzarla in Aula perché vogliono lasciarla morire in Commissione. Questa nuova legge elettorale impedirà per sempre al Movimento 5 Stelle di andare al Governo”. E ancora: “È una legge che favorisce le grandi ammucchiate con un meccanismo perverso per cui una forza politica come il Movimento, anche se dovesse prendere il 30% dei voti non otterrà neanche il 15% dei seggi. E soprattutto permetterà ai partiti che perdono le elezioni di andare al Governo. Il Rosatellum bis è una legge che non garantisce né governabilità né rappresentatività. L’unica cosa che garantisce è togliere di mezzo il M5S. Non a caso sono tutti d’accordo, Forza Italia, Pd, Alfano e Salvini. Salvini sta votando una legge che porterà di nuovo al governo Alfano, Renzi e Berlusconi. Ma tanto basta che gli assicurino la poltrona e se ne sta zitto”. Parole durissime quelle del candidato premier grillino: ma davvero - questa è la domanda di fondo - in Italia è in corso un attentato alla volontà popolare? Non scherziamo, siamo e restiamo un paese democratico che ha sempre avuto il difetto di darsi leggi elettorali piuttosto brutte (anche quando i 5 Stelle non esistevano affatto, caro Di Maio), a parte forse il proporzionale della Prima Repubblica, il sistema per le elezione diretta dei sindaci ed il Mattarellum. Il fatto è che le parole di Di Maio ci danno un quadro di quella che potrebbe essere la campagna elettorale per le politiche 2018 nel caso venisse approvato il Rosatellum bis, una campagna con il M5S a gridare all’at - tentato alla volontà popolare e gli altri partiti a rispondere. Uno scenario, francamente, di cui l’Italia non ha bisogno in un momento in cui, per fare un esempio, la Germania ha consumato il proprio voto con un successo dell’ultradestra, arrivata quasi al13%, senza che i politici tedeschi disegnassero scenari apocalittici. In attesa di vedere che Governo si formerà in Germania, torniamo a noi e cerchiamo di capire i giorni che verranno sul dibattito della legge elettorale. Si farà il Rosatellum bis o sarà un altro chiacchierare senza approvarlo? Per adesso, non essendo maghi, possiamo, più che fare previsioni, guardare alcuni indicatori importanti sullo stato delle cose. Un dettaglio interessante è che sono 321 gli emendamenti presentati dai gruppi sulla legge elettorale in commissione Affari costituzionali. In particolare una proposta è stata presentata dal relatore Emanuele Fiano, 31 emendamenti sono del Pd, 6 di Ap, 16 di Forza Italia, una della Lega, 39 del M5S, 28 di Mdp, 28 di Fdi, 26 di Des, 12 di Scelta civica, 21 di Sinistra italiana e 120del gruppo Misto. Tanti o pochi? La risposta l’ha data ieri il presidente della Commissione Andrea Mazziotti quando ha spiegato che si tratta di “un numero ragionevole di emendamenti, e ci sono tutte le condizioni per lavorare bene da martedì. Clima diverso rispetto a inizio iter sul tedeschellum quando vennero presentati circa 780 emendamenti”. Clima diverso, nel linguaggio politico, dovrebbe voler dire che ci sono possibilità che la legge venga approvata. Sì, no? Lo vedremo. Intanto la guerra preventiva dei 5 Stelle contro tutti è cominciata. Sempre Di Maio ieri attaccava: “Il sistema ha paura, sta reagendo e anche noi dobbiamo reagire. Queste persone non stanno tramando solo contro il M5S. Queste persone stanno tramando contro gli italiani. Stanno mettendo le basi per avere mani libere e distorcere la loro volontà”. E meno male che al 10 ottobre (giorno in cui la legge arriverà in Aula) mancano ancora dieci giorni. Vien quasi nostalgia della Prima Repubblica.

( 30 settembre 2017 )

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