Sabato 23 novembre 2024, ore 11:31

Scuola

Sindacati scuola sul piede di guerra: il 24 ottobre manifestazione nazionale

Sindacati della scuola tornano sul piede di guerra: i segretari generali di Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno fissato per il 24 ottobre una manifestazione nazionale che si articolerà in iniziative promosse a livello regionale. "Le tante criticità della legge sulla scuola vanno corrette e le professionalità del mondo dell’istruzione vanno valorizzate attraverso - spiegano - un contratto innovativo e l’esercizio della contrattazione".

La manifestazione del 24 sarà preceduta da due appuntamenti di settore: il 15 ottobre si riuniranno a Roma i dirigenti scolastici appartenenti alle cinque sigle; il 22 ottobre è in calendario, sempre nella Capitale, un’iniziativa centrata sulle problematiche del personale Ata. "Non puntiamo a tutti i costi a un autunno caldo, ci auguriamo, invece che il governo apra un confronto serio per risparmiare alle scuole gli aspetti più deleteri della legge 107", fanno sapere i leader di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda Unams, che si sono riuniti a Roma per fare il punto della situazione e per definire il calendario delle iniziative. "Sarà un inizio di anno scolastico che ci vedrà costantemente impegnati - spiegano in una nota unitaria - nell’informare, proporre, rivendicare cambiamenti su diversi punti di una legge che ha mostrato i propri limiti in termini di fattibilità, equità, coerenza. Occorre ripartire dalle professionalità della scuola: è questo il richiamo forte, rispettare il lavoro, ampliare gli spazi di compartecipazione alle scelte. Queste le ragioni - spiegano - che hanno portato alla decisione di programmare momenti specifici per evidenziare le emergenze riferite ai diversi profili professionali operanti nella scuola".

"Il governo continua a utilizzare le assunzioni come arma di propaganda, diffondendo i numeri che gli convengono, tentando di farci passare come stupidi o irresponsabili, perchè non saremmo in grado di cogliere il valore di un’operazione che dà lavoro a tanta gente". Afferma Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola. Il ministro Stefania Giannini "dice che chi contesta questa legge ha letto un’altra legge. Noi continuiamo a chiederci se questa legge l’abbia mai letta lei. Facciamo allora un pò di chiarezza sui numeri quotidianamente sbandierati attraverso un tam-tam mediatico a 360 gradi, tra giornali e apparizioni televisive che ormai non si contano più; numeri elaborati ad arte, come nel caso della vera e propria bufala del 97% di nomine accettate, senza dire che la percentuale è riferita a una porzione davvero esigua di posti; funambolismi aritmetici con cui si tenta di coprire le tante falle di un piano dagli esiti che si rivelano ben lontani dalle promesse fatte e dalle ambizioni dichiarate", continua Scrima. "Ormai è chiaro che le 150mila assunzioni promesse in partenza dal Governo, già ridotte di un terzo (102mila) con l’approvazione della legge, saranno in realtà molte di meno, non arrivando nemmeno a 80mila. Per ora, comunque, siamo solo a 37.200. Promessa non mantenuta, quella delle 100mila assunzioni, come non lo è quella dello svuotamento delle GAE, nè quella che annunciava la fine della condizione di supplenti, visto che saranno almeno 80mila quelli di cui le scuole avranno bisogno anche quest’anno per funzionare. Queste non sono, come stupidamente talvolta si dice, affermazioni di un sindacato che sarebbe "contrario alle assunzioni": se il governo avesse accettato di discutere le proposte da noi presentate, partendo dalla rilevazione del reale fabbisogno delle scuole e dalla stabilizzazione del lavoro precario in atto, utilizzando in modo più sensato e razionale lo stanziamento economico reso disponibile a copertura dell’operazione, le assunzioni a tempo indeterminato sarebbero state di più e non si sarebbero prodotti disagi e tensioni del tutto evitabili, conclude Scrima.

( 16 settembre 2015 )

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