Lascia l’amaro in bocca a tanti la vicenda della De Tomaso, marchio storico dell’auto italiana finito nelle mani dei cinesi di Ideal per un milione e 50mila euro. “E’ triste vedere circolare a Torino le Smart Mercedes e le 500 di Fca prodotte in Polonia, in funzione car sharing, mentre i lavoratori De Tomaso perdono ogni speranza di un futuro lavorativo con la vendita del marchio ai cinesi e a Bairo, a 40 km da Torino, si produce la Blue Car elettrica di Bollorè”, ha commentato a caldo il segretario della Fim torinese, Claudio Chiarle.
L’Ideal Team Ventures Limited, che ha sede legale nelle isole Vergini inglesi e sede operativa a Hong Kong - ha spiegato il suo rappresentante l’avvocato Giampaolo Salsi - produce auto in Cina e ha intenzione di utilizzare il marchio De Tomaso. Dovrà versare la cifra con cui si è aggiudicata l’asta entro due giorni. Alla gara ha partecipato la cordata italiana Eos che si è fermata a 1 milione e 40 mila. Delusi i lavoratori presenti in aula.
La Fim, però, non getta la spugna. “Travisati da aspettative sindacali create negli anni da visite periodiche sotto le finestre della Regione, che hanno fatto il paio con una mancanza di iniziativa politica e industriale degli Enti Locali - ha aggiunto Chiarle - i lavoratori De Tomaso hanno ancora a portata di mano una soluzione. Regione Piemonte e Comune di Torino propongano a Bollorè, creando una condizione territoriale favorevole, di implementare la produzione di Blue Car a Bairo. Il car sharing può ancora essere un occasione, la Regione Piemonte e il Comune di Torino sono, rispettivamente, presidenti delle loro associazioni; si possono creare mercati nazionali e internazionali sul car sharing se rendiamo attrattivo il nostro territorio per gli imprenditori che hanno già impianti industriali. La politica torinese provi a vedere la soluzione industriale che può ancora dare una risposta ai lavoratori De Tomaso”.
(Approfondimento su Conquiste Tabloid, disponibile da stasera dopo le 18)